Questo testo affronta un argomento d’importante attualità: l’interazione fra il piede, l’equilibrio e la postura, sia da un punto di vista neurosensoriale che sotto i suoi aspetti clinici e terapeutici. Anche se Magnus, agli inizi del secolo, ha attribuito al piede un ruolo sensoriale fondamentale nei fenomeni fisiologici del controllo dell’equilibrio e della postura, i podologi per un lungo periodo, hanno continuato a fabbricare ortesi considerandone solo i dati meccanici. Le prime ortesi a finalità neurosensoriale sono comparse solo una ventina di anni fa, e in contesto empirico. I recenti lavori di fisiologia posturale, coadiuvati anche dalla produzione di valide apparecchiature posturografiche, giustificano in pieno le intuizioni neurosensoriali di questi pionieri: le variazioni d’informazione, a livello dei recettori cutanei plantari, fanno variare la postura e l’equilibrio. La pianta del piede è veramente un recettore del sistema posturale, come lo sono l’occhio e il vestibolo. L’operatore deve tenere in considerazione l’aspetto neurosensoriale del piede. L’esame clinico posturale e la valutazione stabilometrica presentati, permettono di orientare la scelta terapeutica in funzione di osservazioni cliniche e non di dati empirici. |