In questo volume gli autori gettano le basi per una medicina dentaria sistemica, cioè, per un’odontoiatria globale, preventiva, naturale. Non è più una medicina del sintomo, ma un’analisi eziologica del sistema. Una stessa disfunzione conduce ad una moltitudine di sintomi differenti; ad esempio, una disfunzione cranio-mandibolare si potrà rilevare con dolori temporo-mandibolari, ma anche accompagnarsi ad emicranie, cefalee, verticalgie, dorsalgie, sciatiche, dolori posturali o podalici. La terapia è mirata ad un’ottimizzazione del sistema per le cure occlusali e, questo è il punto fondamentale, restituisce a questo sistema una possibilità di auto-rigenerazione, che però è la funzione primaria di un sistema vivente autopoietico. Il paziente è ricollocato in un equilibrio ottimale con il suo ambiente. Orto-posturodonzia è un neologismo, creato dagli autori ed etimologicamente rappresenta l’arte di riposizionare le persone "diritte" nella loro gravità, grazie a trattamenti occlusali dentali. L’occlusione, vero specchio cranio-neurale e posturale, diventa un riferimento terapeutico. Il chirurgo-dentista architetto del cranio, mira a conservare o a ritrovare questa relazione cranio-mandibolare, che si può paragonare ad una "base posturale". La complessità dei sistemi viventi obbliga all’interdisciplinarità, ma a condizione che ognuno, nella propria disciplina, applichi una visione medica di base e faccia proprio il motto di R: Dubois "Pensare globalmente, agire localmente". |