Questo testo è notevolmente diverso dal primo, anche se animato dallo stesso spirito e rappresenta uno strumento per capire meglio come il complesso muscolare del tronco, dotato di azioni multiple capaci di mobilizzare i vari segmenti ossei in svariate direzioni, necessiti di essere indagato secondo una visione "naturale" che si allontana dai rigidi schemi di movimento unidirezionali della cinesiologia classica, quest’ultima responsabile di avere dirottato lo studio del movimento in un’analisi artificiosa. Il movimento che quotidianamente osserviamo non può essere ridotto a dei rigidi schemi standardizzati e pertanto l’autore inizia descrivendo i "test di mobilità convenzionali" ai quali seguono alcune riflessioni sulle possibili "Modalità Direzionali" di utilizzo delle diverse parti corporee coinvolte nel movimento in esame. Può sembrare sorprendente, ma, in effetti, il lettore potrà constatare come l’esecuzione del movimento in esame abbia sempre caratteristiche pluridirezionali ed avvenga raramente su di un solo piano cinesiologico, tale da consentire di essere descritto come "pura" flessione, estensione, inclinazione laterale e rotazione.