Nel presente volume l'autore descrive un minimo di richiami anatomo-fisiologici che possono sembrare succinti e semplici, ma che giustificano la tecnica utilizzata; attualmente, sempre l’autore, ritiene che un osteopata deve dimostrare il buon fondamento della propria visione metodologica e della sua tecnica, che debbono imperativamente appoggiarsi su delle basi anatomiche e fisiologiche, supporti di qualsiasi approccio terapeutico. Il tutto è discusso e spiegato nei vari capitoli con tecniche e test molto efficaci e senza pericoli, sostenendo che debbono essere applicati su strutture in perfetto stato, cioè in assenza di ogni lesione che potrebbe alterarli. Ritiene poi che gli esami complementari di laboratorio sono di prezioso aiuto per la diagnostica relativa e la massima collaborazione, tra le persone che lavorano nel campo della salute, è altamente auspicabile. L'osteopata non può sostituirsi al medico: ognuno ha la sua specificità e deve rispettare l'altro. Solo in tal modo la medicina potrà progredire ed un buon osteopata sa delimitare il proprio campo d'azione, tenendo sempre presente questo principio.